Ogni anno, dal 2013, una truppa arrogante e rumorosa dà vita a Reggio Emilia all’Arrogant Sour Festival. Il seicentesco Chiostro della Ghiara ospita numerosi stand di specialità gastronomiche che affiancano la miriade di spine e botti di birre (oltre 160!) più o meno acide.

Gli incontri

Eravamo davvero in tanti, arroganti e male intenzionati aggiungo io, sabato 2 giugno. C’è chi si è installato a Reggio per tutto il week-end per poter intervenire a tutte le possibili iniziative in programma.

Dalle Romagne arriva Davide “Rovid” Cantoni da Cesena con la sua carica di simpatia e di curiosità. Lo trovo al bancone con i lombardi Mattia “LLOB” Pogliani e Jacopo “Jouble” Zanetti, affermato sommelier a dispetto della giovane età, mentre assaggiano interessanti calici di acide alla frutta.

Nell’area allestita per la cotta pubblica trovo già Giuseppe Galati, per tutti Peppo Hb, che sta armeggiando intorno al suo Braumeister per dare inizio alle danze. E lì ci sono anche Fabio “megavherr” Verrigni da Pineto, Francesco Gelsomino dalla Trinacria, Luca Fabbri anche lui da Cesena, e Alberto Codeluppi che gioca in casa. Siamo tutti? Macché!!!

Arrogant Sour Selfie

Ecco arrivare da Porto S. Elpidio con una pesante borsa termica Roberto “Americano” Perticarini. Quando tira fuori due ciauscoli e un filone di pane parte una ola che termina con un applauso corale. Con un coltello comicia ad affettare e mette finalmente d’accordo tutti. Un grande.

Pane e ciauscolo

E poi, non so da dove, sbucano fuori anche Matteo Selvi e Mattia Ghelfi, appena arrivati da Bologna. Ok, ragazzi, ora siamo tutti…

L’atmosfera è come sempre rilassata e tra un assaggio, un occhio alla cotta e quattro chiacchiere, ogni tanto qualcuno tira fuori una bottiglia e si assaggiano produzioni personali di valore inatteso e inopinatamente gustose.

La cotta pubblica

Sabato mattina alle 11:00 era in programma la cotta, appuntamento fisso e attesissimo. Ed è stato il maestro Peppo HB ad occuparsene. Ha messo in piedi un progetto davvero intrigante, che sarà pronto da gustare durante la prossima edizione dell’Arrogant Sour Festival.

La cotta pubblica all'Arrogant Sour Festival 2018

Parliamo di una Grodziskie in versione “sour” da fermentare nel caratello che attende lì vicino, appoggiato su una sedia. Il mix da inoculare è stato gentilmente offerto da Paolo Erne e la bottiglia dello starter attende pazientemente da un lato.

Peppo Galati e la cottaUn piccolo imprevisto iniziale, subito brillantemente recuperato, ha ritardato un pochino le operazioni. Volonterosi assistenti, il sottoscritto e Mattia Pogliani, ci siamo messia a disposizione di Peppo Galati.

La ricetta prevede il 90% di malto di frumento dolcemente affumicato su legno di quercia e un 10% di malto pilsner come ausilio diastatico. Una generosa quantità di lolla di riso fornirà le glumelle necessarie a garantire una buona filtrazione del mosto.

Amaricatura leggera con luppolo tedesco suranné, che conferirà le proprietà conservanti senza apportare troppe componenti amare e aromatiche, che poco si addicono alle componenti acide e affumicate.

Forum homebrewers a confronto

Paolo Erne diffonde il sapereIl giorno dopo, cioè domenica 3 giugno, il buon Paolo Erne ha guidato il confronto e gli assaggi delle produzioni acide degli homebrewer convenuti a Reggio Emilia con le loro creazioni.

Grazie alla video-diretta condivisa dal buon Francesco Gelsomino, ho potuto seguire una buona parte dell’incontro, compresi numerosi preziosi consigli di Paolo, sempre prodigo di segreti e trucchi che vengono dall’esperienza e dalla conoscenza dei processi.

Le birre acide di alcuni homebrewer sono state valutate e analizzate meticolosamente da Paolo, Peppo, Matteo, e da un po’ tutti gli intervenuti. E seguono consigli su come risolvere i difetti, rimediare ad eccessi di acidità acetica, su come usare le aggiunte di frutta e maturare correttamente le produzioni.

Come dicevo, mi sarebbe piaciuto esserci tutti e tre i giorni. Ci riproviamo l’anno prossimo? Io ci riprovo.

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BoB
Homebrewer dal 2013, apprezzo da sempre le buone birre, il buon cibo e in genere le cose gustose. Il mio approccio all'homebrewing è tra l'istintivo e lo scientifico. Come si conciliano le due cose? Non lo so.

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