Birrai ai concorsiPerché mai partecipare ad un concorso birrario?
Per conoscere altri homebrewers?  Certo.
Per imparare qualcosa?  Sicuramente.
Per testare il proprio livello?  Anche.
Per puro e semplice divertimento?  Ovvio.

Ma la speranza nascosta che alberga nel più recondito angolino dell’animo di ogni birraio casalingo, è quella del podio, del successo, del riconoscimento, seppur locale, a volte rionale, della propria creazione brassicola.

Ma, ahinoi, non tutte le birre vengono col… (stavo per scrivere buco) …diciamo con le carte in regola per piazzarsi bene a un concorso serio.

A volte pensi di aver presentato un prodotto strepitoso, senza accorgerti di difetti che magari a te sfuggono, oppure hai semplicemente sbagliato a dichiarare lo stile. Magari volevi fare una IPA ed è venuta fuori una, seppur buona, ESB che non è proprio lo stesso stile.

Le schede dei giudici, se ben compilate, dovrebbero farti capire dove hai sbagliato, cosa fare o evitare la prossima volta per migliorare o per lo meno non fare gli stessi errori. Senza per forza prendersela con chi ha stroncato senza pietà la tua creatura. Mi viene in mente il racconto di Frank (Brewingbad) che, furioso per il giudizio finale, si mangia la tessera dell’UDB. Leggetevi lo spassoso articolo sul suo sito, se ve lo siete perso, ne vale la pena.

E allora? Vai al sodo!

Ok, vengo al punto. Non ho mai partecipato a concorsi birrari a livello nazionale, Campionato MoBI o altre prestigiose competizioni, forse per pigrizia o per mancanza di tempo. Da diversi anni però, partecipo con curiosità ai concorsi indetti a Bologna da Astral Beers. Diciamo che resto nella comfort zone della mia città. Facile consegnare le bottiglie, facile partecipare. E i risultati li prendo sempre come un bel gioco che, come sempre, ti insegna qualche cosa.

E dopo diverse partecipazioni e piazzamenti più o meno lusinghieri, sì, arriva finalmente il 1ºposto. Tanto inatteso quanto poco pronosticabile.

La birra fortunata è la Grodziskie Point che ho prodotto a dicembre. Birra ad alta fermentazione e bassa gradazione, bassa complessità realizzativa, ma di grande soddisfazione al palato. E venuta piuttosto bene a mio avviso.

Ma pensavo fosse un vaso di coccio in mezzo a vasi di ferro pieni di Imperial Stout, Quadrupel o altre birre di alto rango e grande complessità, sia realizzativa, sia aromatica e gustativa. Evidentemente giocano anche altri fattori, come l’aderenza ad un certo stile e la presenza o assenza di difetti evidenti nel bicchiere.

Chi si loda…

La birra in concorsoOk, lo ammetto. Inutile nasconderlo, sto camminando a mezzo metro da terra… Ma mi rendo conto sempre più che trovare una scheda ben compilata, con tante critiche costruttive, aiuta a crescere e migliorare molto più di una vittoria.

Perché, parliamoci chiaro, non ci sono scorciatoie o ricette-killer per vincere un concorso. Un contributo, in qualche misura, penso lo dia sempre il famigerato fattore C. Non voglio con questo sostenere che anche una birra scadente o difettata possa piazzarsi in vetta, ma spesso ci sono vari fattori contingenti che potrebbero influenzare i giudizi finali.

Tralascio le questioni più tecniche, che vista la mia ignoranza potrebbero anche sfuggirmi. Il caso però potrebbe giocare il suo ruolo: puoi capitare in una giornata in cui sono in concorso molte birre di alto livello, oppure trovarti in gara quasi solo con te stesso, o quasi, se i tuoi concorrenti hanno birre difettate o con poco carattere.

In altri concorsi poi, potresti trovare giurie con gusti personali e preferenze molto lontane rispetto allo stile che hai scelto di presentare in gara. E questo non aiuta.

Sono comunque convinto che una birra, se realizzata in modo stilisticamente corretto, ben fermentata e priva di off-flavour impropri, otterrà sicuramente un valore medio molto alto.  E se ti capita, per sbaglio, di produrne una, perché non farla gareggiare?

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BoB
Homebrewer dal 2013, apprezzo da sempre le buone birre, il buon cibo e in genere le cose gustose. Il mio approccio all'homebrewing è tra l'istintivo e lo scientifico. Come si conciliano le due cose? Non lo so.

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